Chi sono gli Yakuza?
21.05.2009 15:46Il Nome “Yakuza” è in realtà il nome in codice che veniva utilizzato per riconoscersi o per farsi riconoscere; è risultato di un gioco di parole formato dall’acronimo della peggiore combinazione possibile di un gioco di carte giapponese, lo Oicho-Kabu. La combinazione perdente è 8-9-3 che si traduce foneticamente in ya-ku-sa.
La Yakuza, frettolosamente denominata “mafia giapponese” per facilità di comprensione, in realtà non è assolutamente da considerarsi come la controparte giapponese della mafia italiana.
Antenati degli Yakuza, infatti, sono i famosi Samurai, tanto ammirati e stimati dalla cinematografia internazionale.
I Samurai, dopo essere stati per decenni ciascuno al servizio del proprio Signore feudale, vennero bannati e considerati da un giorno all’altro alla stregua dei banditi solo perché si opposero alla progressiva occidentalizzazione dell’Impero, voluta dallo stesso Imperatore dell’epoca, che per motivi commerciali volgeva le spalle alla Tradizione ed alla Cultura. I Samurai che rifiutarono di sottostare a ciò che consideravano come un’infamia si allontanarono dal proprio shogunato e vennero quindi considerati fuorilegge.
Per comprendere il motivo di tale reazione ed avversione all’influenza di una cultura straniera, forse spropositata agli occhi di un occidentale , basti pensare al rigido codice militare a cui tradizionalmente erano sottoposti i Samurai: il Bushido. Il contenuto di tale codice militare, in verità strettamente legato ad un codice etico-morale universale, obbligava i Samurai ad una condotta eticamente ineccepibile, che li impossibilitava ad accettare compromessi di ogni tipo.
La non osservanza di tali precetti era, quindi, considerato altamente disonorabile e quindi passibile di esclusione dall’ordine nei migliori dei casi, al Seppuku (conosciuto volgarmente come Harakiri) nella maggioranza dei casi.
Gli Yakuza, tutt’ora osservano un codice di condotta tra di loro, molto similare al Bushido e per questo motivo, sebbene temuti, vengono rispettati dai Giapponesi; gli stessi Yakuza, a loro volta, si mobilitano a protezione del popolo, in casi di emergenza nazionale.
Così, infatti, è stato durante il grande Terremoto di Kobe, dove, a fronte della lentezza del soccorso statale, gli Yakuza si mossero aiutando fisicamente ed economicamente la popolazione.
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