Dallo Shinto 神道 al Buddhismo Zen 仏道
02.05.2009 19:02Intorno al V secolo d.c. il Buddhismo si introduce in Giappone attraverso alcuni monaci coreani; si integra con il tempo con lo Shintoismo ed evolve con caratteristiche proprie, formando il ben conosciuto: Buddhismo Zen.
Il significato letterale di Zen 禅 è "meditazione" ma non bisogna considerare la parola "meditazione" con il significato che diamo in occidente, ossia "stare immobili e non fare niente"; si intende, infatti, l'esatto contrario, ovvero di "meditazione attiva".
Mi spiego meglio: il buddhismo zen considera ogni attività quotidiana come meditazione.
Per fare un esempio, la mia attività quotidiana di curare il mio giardino non si riduce ad una normale attività; è in realtà una meditazione che sto compiendo attivamente; nell'atto di curare il mio giardino, io nobilito la mia attività, elevandola a meditazione.
Ogni attività che aspiri alla perfezione diviene Arte, ogni azione per conseguire tale attività non può più essere considerata quindi come una semplice azione, ma è l'espressione di meditazione nella sua forma attiva.
Il Buddhismo Zen si differenzia dal Buddhismo indiano e cinese perchè crede nel raggiungimento dell'Illuminazione attraverso la pratica pura, partecipando attivamente al mondo e non rinunciano e distaccandosi da esso.
Questo riassume l’Anima dello Zen:
“Quando cammini cammina, quando sei seduto sii seduto”
Poiché tutti siamo in realtà già “liberati” ci manca solo la consapevolezza di ciò; l’unico modo per riconoscere tale verità e trasformare radicalmente la nostra visione della vita ed il nostro modo di vivere, è solo la pratica pura di ogni attività quotidiana.
“L’uomo è un sovrano spodestato e senza memoria, dotato di un naturale senso di giustizia e di un’istintiva tensione verso la felicità nell’immenso palcoscenico del mondo, come un attore senza parte, sradicato ed in balia della corrente.”; questo è quello che insegnano i maestri Zen ai nuovi discepoli, invitandoli ad essere “Protagonisti della propria Vita” e facendo capire loro che la sola conoscenza intellettuale non porta la felicità; l’uomo infatti rimane perennemente disorientato ed angosciato, sentimenti che soffoca nella distrazione e rifuggendo nei piaceri effimeri.
L’equilibrio può essere riconquistato solo riscoprendo la Propria e Vera Natura di Sé stessi e di ciò che lo circonda, attraverso una conoscenza vissuta e non intellettuale della Vita. Solo così facendo è possibile ristabilire il giusto rapporto tra Sé stessi e la Vita.
Da questa "fede" si sviluppano tutte le arti giapponesi, che sono lo strumento, la Via per raggiungere il Satori (Illuminazione):
Ikebana o Kado 花道 = la Via dei fiori
Chado 茶道 = la Via del thé
Judo 柔道 = la Via della flessibilità
Shodo 書道 = la Via della scrittura
Kendo 剣道 = la Via della Spada, ecc.
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