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Origine della Scrittura: perchè 3 alfabeti?

10.05.2009 15:13

A tutt’oggi è difficile definire con certezza le origini del Popolo Giapponese; secondo i recenti studi, sembra essersi formato autonomamente, rispetto la vicina Corea e Cina. A livello morfologico la lingua giapponese, infatti, ha una somiglianza più vicina alle lingue maleo-polinesiane, mentre il primo popolo di cui si conosce traccia in Giappone, il popolo degli Ainu, ha delle caratteristiche fisiche del tutto diverse da quelle asiatiche.

Solo successivamente, nel corso dei secoli, con la contemporanea introduzione al buddhismo, i Giapponesi adottarono la scrittura ideogrammatica dalla Cina, ma ciò sembra essere frutto solo di una necessità pratica, in quanto la cultura era appannaggio solo della Cina a quei tempi ed i testi erano scritti quindi solo in Cinese. I letterati Giapponesi erano quindi costretti a tradurre l’unica scrittura che avevano a disposizione.

Tale scrittura successivamente fu poi adottata dai Giapponesi anche per produrre dei testi autonomi.

Essendo la lingua giapponese molto diversa da quella cinese, ai consueti Kanji, furono creati due alfabeti fonetici (Hiragana e Katakana) affiancando gli ideogrammi con lo scopo di sillabare le parole e migliorarne la comprensione. 

Per meglio capire, a che cosa è dovuta la necessità dell’aggiunta di questi 2 ulteriori alfabeti, basti pensare che la lingua giapponese è di tipo fonetico e quindi forse più simile alle lingue occidentali, come l’italiano. 

Ossia, nel Giappone primordiale “casa” si pronunciava “c-a-s-a”. 

Quando adottarono gli ideogrammi, per poter comunicare il concetto di “casa”, prendendo in prestito la scrittura cinese, bisognava scriverla  , ma tale parola, essendo cinese, si leggeva nella pronuncia cinese.

Con la progressiva diffusione della scrittura cinese, quindi, per far capire anche ai Giapponesi meno dotti e meno istruiti che tale parola significava “c-a-s-a”, hanno dovuto aggiungere i Kana.

 -え     i-e

In sostanza, lo stesso ideogramma, se solo letto, è comprensibile sia in Cina che in Giappone, ma se un Giapponese dice “Ie” ad un Cinese, egli non capisce che sta dicendo casa perché in cinese si dice in un altro modo.

Questo è anche il motivo per cui un kanji ha due letture: 音読み On-yomi e 訓読み Kun-yomi: la prima rappresenta la lettura cinese e la seconda la lettura giapponese.

Prendiamo per esempio la parola 神道:

in Giapponese si dice 神(kami)  の(no)  道(michi) mentre si legge Shin-to.

Nel corso dei secoli, tali alfabeti si sono integrati ai Kanji e formano l'odierna articolata e complicata scrittura giapponese.

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